giovedì 29 marzo 2012

OTTAVA FATICA: LE CAVALLE DEL RE DIOMEDE

Per l’ottava fatica Eracle fu spedito da Euristeo a catturare le cavelle di Diomede Tracio (secondo le fonti lui era il figlio di Ares e Cyrene).
Viveva in una regione selvatica e accidentata sulle spiaggie del mare Nero.
Aveva quattro cavalle selvagge, che alimentava con carne di stranieri.
Si dice che Diomade fosse selvaggio come le sue cavalle; loro erano toltamente incontrollabili e furono legate da catene a una mangiatoia di bronzo.
Quando Eracle arrivò al palazzo, l’ eroe prese prigioniero il re.
Poi, conoscendo la brutalità e le sofferenze che Diomede aveva causato, lo afferrò e lo gettò nella mangiatoia di bronzo in pasto alle cavalle.
Questo calmò le cavalle ed Eracle potè condurle ad Euristeo.
Giunto a palazzo, il re le consacrò ad Era e le lasciò andare liberamente per le piane di Argo.

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